Un Vino Unico

 
Col
CEREALI E CANNA DA ZUCCHERO

Da subito l'isola si rivelò uno splendido terreno per l'agricoltura. Clima umido e caldo, terra vulcanica fertile fecevano germogliare ogni tipo di raccolto. Il grano ed i cereali in genere (il Mais ancora in Europa non era conosciuto) fu la prima coltivazione dell'isola destinato principalmente al Portogallo.
Nel 1425 fu introdotta la canna da zucchero dalla Sicilia arrivata nel 900 d.C. ad opera degli arabi (essi l'avevano importata nel 700 d.C in Spagna dall'Asia) che grazie alle abbondanti pioggie prosperò immediatamente.
In pochi anni quasi tutte le colture vennero per la maggior parte trasformate in canna da zucchero e l’esportazione dello zucchero divenne primaria.
Per secoli lo zucchero prodotto a Madeira (il sale Arabo come era chiamato in Europa) era richiesto e ricercato.
Zucchero e acquavite distillata dalla canna da zucchero.


Cominciarono così le deportazioni di schiavi dall’Africa per lavorare nei campi e per a trasformazione. Nel 1552 circa 3000 schiavi vivevano sull'isola. Fu a Madeira che venne inventato il primo mulino meccanico ad acqua proprio per la lavorazione dello zucchero e questo accrebbe enormemente la produzione che, all’inizio del 1500 era di circa 1.500 tonnellate. Per Madeira questa fu una vera e propria “età dell’oro”, e divenne conosciuta in tutto il mondo.

Cristoforo Colombo nel 1478 fu proprio per acquistare lo zucchero che si recò nell'isola.
Un secolo dopo  però, l’esportazione dello zucchero subì un grosso calo a causa dello zucchero proveniente dal Brasile, dove proprio gli specialisti giunti da Madeira avevano creato delle piantagioni, con un costo inferiore.
 
LA VIGNA

Il vitigno della Malvasia fu importato sull'isola contemporaneamente alla canna da zucchero dalla Sicilia e soprattutto dalla Grecia (CRETA).
 
Quasi contemporaneamente fu impiantato un altro vitigno di uva bianca meno conosciuto: il Verdelho. Poco dopo fu la volta del Bual, Sercial e Terrantez. Questi cinque vitigni sono considerati, ancora oggi, le cinque uve tradizionali di Madeira, in opposizione alle varietà giunte in seguito dalle americhe.

Il vino che si produceva a causa delle abbondanti pioggie non aveva grado zuccherino (poi alcolico) elevato e quindi era inadatto alla conservazione. Era una vino dolce ma non liquoroso.
Era comunque già così aprezzato. Ci sono diversi documenti dal 1455 di Alvise da Cà, un avigatore veneziano, fino al 1530 dove un altro italiano Giulio Landi decantano la bontà del vino.

 

 
Per secoli fu prodotto con metodo "romano" cioè i grappoli calpestati con i piedi e aggiunta di zucchero di canna o acquavite (fortificazione)  per aumentare la gradazione e dunque la conservazione.

Lo scopo della fortificazione era quello di conservare i vini durante i lunghi viaggi in nave dal luogo di produzione alla destinazione finale (principalmente l’Inghilterra); infatti l’aggiunta di alcool nel vino consentiva di bloccare la fermentazione e favoriva la stabilizzazione del liquido.

VINHO DA VOLTA

L'Isola grazie alla strategica posizione sulle rotte navali principali rimase importante centro commerciale per i traffici con Africa , America ed India.

Il vino veniva acquistato, consumato a bordo e venduto a destinazione.
Alla fine del XVIII secolo gli esportatori cominciarono a notare che il vino che era stato spedito in India e non venduto, al ritorno, dopo numerosi mesi di permanenza nelle botti alle alte temperature tropicali era notevolmente migliorato.

Si cominciò in questo modo la produzione del "vinho do roda" o "vinho da volta".
Vino Madeira imbarcato in botti e mandato via nave alle a viaggiare alcuni mesi sui mari tropicali prima di essere venduto.

Quante più sollecitazioni le botti subivano a causa dei marosi, e quanti più sbalzi di temperatura (soprattutto “colpi di caldo” al passaggio all’equatore), e quanto più il vino migliorava. Ciò che ha cominciato la terra lo ha terminato il mare.
 
ESTUFAS

Si decise poi per praticità di vinificare "scaldando" il vino a terra.
Si costruirono dei contenitori di pietra (estufas) divisi in compartimenti riscaldati con aria calda derivata da un sistema di stufe.

Questo processo ha lo scopo di simulare gli effetti subiti dal vino contenuto nelle botti che venivano trasportate per lunghi viaggi in nave, attraversando anche zone a clima caldo.

Naque quindi per caso il tipo di  vinificazione che ancora oggi si usa per la produzione. Il vino viene infatti sottoposto  per alcuni mesi ad alte temperature (intorno ai 50°C)
 

Gran parte del sapore caratteristico del Madeira è dovuto a questa pratica, che comporta una accelerazione del processo di maturazione del vino; inoltre il vino stesso viene deliberatamente tenuto a contatto con l’aria, provocando un ulteriore processo di ossidazione.

 L’esposizione a temperature elevate e l’ossidazione favoriscono la stabilità del vino; una bottiglia aperta di Madeira manterrà le sue caratteristiche organolettiche per molti mesi e se  correttamente imbottigliato e conservato, il Madeira è uno dei vini più longevi, in grado di essere bevuto anche dopo un paio di secoli (!!!).
 
OGGI

Fra i diversi tipi di Madeira che si possono trovare, i principali sono 4 che si differenziano a seconda dei vitigni utilizzati ovvero del grado di dolcezza.

  • il Malmsey (Malvasia), il più dolce (indicato anche con il termine di ricco)- Adatto a meditazione o pasticceria secca.

  • il Boal, semi-dolce (indicato anche con il termine di dolce)-  Adatto a formaggi stagionati o erborinati, dolci secchi.

  • il Verdelho, semi-secco (indicato anche con il termine di medio). Adatto a Zuppe rustiche, formaggi piccanti.

  • il Sercial, il più secco (indicato anche con il termine di secco). Adatto come aperitivo.

NB: In passato esisteva anche il Terranez, varietà di vitigno caratterizzato da intensi profumi ora difficilmente rintracciabile.

(Unico vitigno antico ORIGINALE sopravvissuto alla filossera del 1873)


 


 Il Madeira può inoltre essere etichettato come millesimato (vintage) se prodotto con uve di un singolo vitigno, di una singola annata, ed invecchiato per più di 20 anni, oppure come "solera" con indicazione dell'invecchiamento (3, 5, 10 o 15 anni).


Deve avere almeno tre anni d’invecchiamento in botte, per poter essere venduto al pubblico.



Le diciture Reserva e Reserva speciale indicano che il vino è invecchiato rispettivamente 5 anni e 10 anni in barrique (piccole botti di legno)


Reserva extra che è invecchiato 15 anni in barrique e Madeira vintage non meno di 25 anni.
                           
 

CITAZIONI del Vino Madeira

  • Shakespeare ne parla nell’Enrico IV: Falstaff, è accusato di vendersi l’anima per una coscia di pollo arrosto e un bicchiere di Madeira.

  • A Londra, nel 1478, quando George duca di Clarence, fratello di Edoardo IV, fu condannato a morte dall’Alta Corte per aver complottato contro la Corona, scelse di finire i suoi giorni affogato in una grande botte piena di Madeira.

  • A Napoleone Bonaparte,  condotto in esilio nell’isola di S. Elena, quando la nave si fermò a Madeira, non  gli fu concesso di scendere ma il console inglese gli fece visita portandogli una buona scorta di vino locale.

  • Soltanto Madeira beveva re Giorgio V d’Inghilterra e in pochi anni il vino diventò il più caro e il più venduto a Londra.

  • Il Madeira venne utilizzato da Thomas Jefferson per brindare alla firma della Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti d'America.

  • Winston Churchill, che andava a Madeira in vacanza, si riposava, dipingeva, fumava i suoi sigari, scriveva e… beveva del buon Madeira e sembra che durante un banchetto dato in suo onore quando gli fu servita una bottiglia di Bual 1792 ne fu deliziato e commentò così: «Pensate che questo  vino è stato fatto quando la regina Maria Antonietta di Francia era viva!».