Madeira
ti abbraccia con la sua grandiosa natura
per me
era una meta possibile già dal 1997, anno in cui feci un viaggio in Portogallo. La mia idea
di quest’ isola era quella di un posto verde e nebbioso, selvaggio, con un’atmosfera un po’ magica, da nord Europa..…. Appena rientrata dal viaggio quindi, mi sono detta che non mi ci sono ritrovata, che quest’isola non era affatto come me l’ero immaginata e
quindi non mi aveva sorpresa. Ma nei giorni successivi, nel raccontarla ad altri, guardando le cose viste tramite le foto delle giornate trascorse “camminandola”, mi sono resa conto che non era proprio così! Perché
da subito, Madeira ti abbraccia con la sua grandiosa natura: le piante
che in Italia stanno in un vaso qui sono alberi (alberi di camelie e di
rododendri), i cespugli sono foreste (vedi le foreste di
alberi di mimosa, il cui delicato profumo – a differenza del nostro
molto forte e un po’ nauseabondo - ti informa che ci
stai entrando), le calle spontanee ogni dove, le orchidee di ogni
colore nelle “serre” di casa. E poi insolite e gigantesche piante
ovunque, in una affascinante commistione di vegetazione sia mediterranea
che tropicale. Già
questo basta per me a definirla un’isola dolce, con una natura
dall’imponenza addomesticata, un’agricoltura faticosamente ordinata in
ripidissime terrazze e campi con solchi profondi perché l’acqua possa
esservi trattenuta. Un’isola
che, dalla densità abitativa della capitale Funchal, si
sposta ai semideserti paesi dell’immediato entroterra (abbandonati da
intere famiglie emigrate in Venezuela 50 anni fa), o alle familiari
campagne dei paesini, movimentate dal faticoso lavoro di contadini
anziani.Abitata da gente semplice (quali sono i Portoghesi), che ti guarda con curiosità molto velata e non ti sorride subito. Ma è immediatamente disponibile se chiedi un aiuto, loquace se capisce che sei interessato a informazioni del luogo (vedi il “capo” della teleferica vicino a Santana), gentile a spiegarti di una loro abitudine (vedi il ferramenta con la dimostrazione sul gioco delle trottole a Ribeiro Frio). Di
Madeira ho apprezzato i silenzi delle nostre camminate
lungo le “levadas”, i profumi di fiori assieme all’ odore di umido del
tanto muschio, il verde brillante delle felci che
tappezzavano i pavimenti dei boschi di alcuni dei nostri percorsi, i
tronchi sottili e slanciatissimi degli eucalipti. E poi la sera, tutta la gratificazione de “il bolo de caco” e, ogni volta che potevo trovarlo, del mio preferito, il “bacalao” frito ! Beh, per me è stata una settimana di vero “stacco” che, per alcune situazioni, ma soprattutto per un generico senso di relax e benessere, mi ha fatto ritornare un po’ alle mie ferie da bambina. |